lunedì 11 ottobre 2010

CHIAMATE LE COSE COL LORO NOME. E' UNA GUERRA SPORCA


“Goditi lo spettacolo”, grida, durante i funerali, un parente di uno dei militari morto in Afghanistan nei confronti del ministro La Russa. Lui non fa una piega e commenta che in tali momenti bisogna sopportare ogni tipo di sfogo dai congiunti addolorati. E’ vero. Poi, i...n conferenza stampa, indica il “suo” rimedio ai mali di una guerra : armare di bombe i nostri aerei. Non sono un esperto di cose militari e non so se le bombe eviterebbero altre vittime. Da quel poco che so le bombe nei confronti degli attentatori non servono ad un fico secco ma , ripeto, posso sbagliare. Il punto è un altro. C’è una domanda che vorrei fare da tempo al ministro o chi per lui, semplice semplice: ma questa è una guerra o no? Ma perché vi ostinite a chiamarla missione di pace? E’ una guerra. Ed è una guerra sporca. Una guerra senza quartiere tra terroristi, produttori di droga, servizi segreti, avventurieri di ogni genere, mercenari, consulenti a contratto e chi più ne ha più ne metta.